domenica 30 marzo 2008

LA CREAZIONE DEGLI ESSERI ORGANICI (parte terza)


Bene ora ci si addentra nel processo della creazione,
apparentemente complesso ma affascinante nei suoi aspetti
primordiali. Qualcuno è sicuramente stato custode fino ad
ora di questi segreti che la moltitudine non avrebbe mai
dovuto comprendere. Provate voi ad immaginare se tutti ci
rendessimo conto del sistema vita, quanto potrebbe essere desiderato allontanarsi dal corpo per carpire il segreto dell'esistenza,
attraverso pratiche pineali di meditazione. Nel prossimo
post vedremo la procreazione negli animali e nell'uomo.
Con tutto ciò non voglio asserire che si tratti di verità assoluta,
ma per noi viaggiatori potrebbe essere l'ennesimo spunto alla
comprensione dell'esistenza


Biopresto


Raffaele mostra la creazione degli esseri organici
1. Allora Raffaele avanza e dice: «Dio è in Sé eterno ed infinito. Egli solo
riempie lo spazio senza confini. Egli, quale il supremo, purissimo ed
immenso Pensiero e quale l'Idea perfettissima dall'eternità in Sé e di per
Se Stesso, non può, come Tale dall'eternità, che concepire in eterno,
incessantemente, pensieri in tutta la Sua Infinità, la quale è colma dei
pensieri provenienti da Lui. Noi (arcangeli primordiali) però - quali Sue
Idee vitali maturatesi già da tempi inconcepibili per voi uomini ed ora
indipendenti e pieni di luce, di sapienza, di conoscenza e potenza di
volontà - abbiamo ai nostri ordini ancora una moltitudine innumerevole
di spiriti, i quali in un certo modo costituiscono le nostre braccia e le
nostre mani, ed essi riconoscono la nostra volontà, e la attuano immediatamente.
2. Solamente i puri Pensieri di Dio sono la sostanza dalla quale è sorto
tutto ciò che l'infinito comprende in sé; soltanto noi, in origine, siamo
sorti per la Volontà dell'altissimo e potentissimo Spirito di Dio, mentre
tutte queste cose e questi esseri hanno avuto origine poi per mezzo nostro,
poiché noi eravamo e siamo i primi ed i più eminenti vasi collettori dei
Pensieri e delle Idee provenienti da Dio, e lo saremo anche d'ora innanzi
per l'eternità in misura sempre più vasta e in maniera sempre più elevata e perfetta.
3. Noi riuniamo i pensieri di vita sorgenti da Dio, che a voi si presentano
sotto forma di lingue di fuoco, e plasmiamo incessantemente - secondo
l'Ordine divino in noi - forme ed esseri; dunque, se qualcuno vi chiedesse
da dove Dio, oppure noi quali Suoi messaggeri e servitori, abbiamo preso
l'elemento materiale per la formazione degli esseri, ecco che l'avete ora
dinanzi a voi! Queste lunghe lingue di fuoco a forma di serpenti sono il
materiale da costruzione spirituale, da cui è stato fatto tutto ciò che
l'infinito nella totalità può mai abbracciare e comprendere
in sé di essenzialità materiale!
4. In quale modo però procedano queste creazioni, il Signore Stesso ve lo ha
dimostrato poco fa quanto mai chiaramente. Ma voi potrete conoscere ed
intendere tutto ciò in maniera perfetta ed in tutta la pienezza vitale solo
quando voi stessi starete dinanzi a Dio, il Signore, in tutta la perfezione della
vita nello spirito, e non più nella pesantezza della carne.
5. Ed affinché voi - secondo la Volontà del Signore e nel limite che vi è ora
concesso - possiate vedere in quale modo noi, potenti e antichi servitori
di Dio, plasmiamo da questi Suoi Pensieri, che si librano nello spazio,
delle forme e degli esseri, guardate qui con gli occhi della vostra anima,
e voi apprenderete delle cose che finora nessun mortale ha mai appreso
su questa Terra.
6. Ecco, io, nel Nome dell'Altissimo ho ordinato ora, agli spiriti che mi sono
sottoposti, di raccogliere qui un’abbondante quantità della sostanza
necessaria; e come ora vedete noi abbiamo qui un cumulo di queste lunghe
lingue di fuoco che emanano una viva luce, cumulo che finora non ha altra
forma che quella di una palla di fuoco. Osservate un po' come queste lingue
di fuoco si stringono l'una vicino all'altra, e si accalcano come se ognuna
volesse sforzarsi di strisciare verso il centro. A questo sforzo a poco a poco
subentra una calma sempre maggiore;
tuttavia questa non è una vera calma, ma è una conseguenza dell'impedimento
all'avvicinarsi di più al punto centrale, sorto appunto a causa del
sospingersi sempre più crescente verso il punto centrale stesso.
7. Ma per quale motivo tutto tende a raggiungere questo punto? Vedete,
se io ho qui dinanzi a me delle palle da lanciare che sono di materiali differenti
ma di grandezza uguale, quella che è più pesante potrà venire lanciata più
velocemente e più lontano delle altre, ovvero - data una distanza ed una
forza iniziale di lancio perfettamente uguali - essa potrà raggiungere certo
prima delle altre la meta stabilita. La stessa cosa succede anche con gli
innumerevoli pensieri essenziali che provengono da Dio. Fra questi ve ne
sono, per così dire, alcuni di pesantissimi, che sono già formalmente pari ad
un'idea completa; poi ce ne sono degli altri meno pesanti, che però, per
essere dei pensieri, sono pur sempre molto consistenti
e compatti; poi ci sono pensieri più leggeri, cioè meno maturi e meno
nutriti di luce; inoltre ci sono dei pensieri molto leggeri, che sono qualcosa
di appena concepito; ed infine anche dei pensieri leggerissimi, che sono
quelli che corrispondono ai primi germogli ovvero, ancora meglio, alle
prime gemme di un albero. Essi certo sono già in sé qualcosa, però non
hanno ancora raggiunto quello sviluppo divino che possa permettere,
considerati isolatamente, di stabilire e dire di loro: “Essi assumeranno
questa o quella forma”.
8. Quando uno di noi vuole, o propriamente deve, plasmare da questa
sostanza vitale, che ormai voi conoscete, un essere nell'Ordine del
divino Volere e secondo l'intimo impulso dello Spirito supremo, in tal
caso egli chiama a sé gli spiriti che stanno al suo servizio, e questi a loro
volta hanno il compito di raccogliere e di portargli una quantità di sostanza
sufficiente. Ora è altrettanto facilmente comprensibile, dal punto di
vista spirituale, quanto sia naturale nella materia che i pensieri pesanti
o consistenti giungano sul posto prima dei leggeri, per non parlare
poi dei leggerissimi; cosicché i più pesanti costituiscono evidentemente
il centro, mentre i leggeri, che sono quelli che arrivano più tardi,
devono accontentarsi di una posizione sempre più all'esterno; i
leggerissimi formano infine la parte assolutamente esteriore del complesso.
9. Siccome però i pensieri che risiedono nel centro sono i più pesanti,
cioè più ricchi di sostanza nutriente, gli altri che sono più vuoti, più
poveri e ancora più affamati, si accalcano e si stringono vicino ai ricchi,
per potersi in qualche modo saziare del loro superfluo. Ed è perciò che vi
sta dinanzi il fenomeno delle serpeggianti lingue di fuoco più esterne che
si stringono sempre maggiormente al centro, e che ora sembrano
finalmente volersi calmare sempre più, quantunque la loro tendenza sia
ancora quella di avvicinarsi quanto più possibile al centro, per
attingervi una maggiore quantità di nutrimento vitale.
10. Ebbene, ora voi vedete qui un cumulo, che nella sua maggior parte
è ancora molto affamato, e per il momento non chiede altro che
di essere sufficientemente saziato. Esso è simile ad un polipo marino
di forma sferica, il quale mediante le sue mille volte mille
piccolissime ventose succhia incessantemente dal limo del mare il
nutrimento che gli si confà, finché, in seguito a supersaturazione,
iniziano finalmente a formarsi sul polipo sferico le escrescenze tentacolari,
con le quali esso può poi già più destreggiarsi e può all'occorrenza cambiare
di posizione e di luogo. Con i tentacoli esso assume anche una forma
più particolare e più distinta, che differisce già di molto da quella primitiva sferica.
11. Voi tutti vi meravigliate bensì, nascostamente, di questa mia spiegazione
che rappresenta il formarsi di una esistenza, a partire dal primo
inizio di un essere e della sua forma, cosa questa che può procedere
soltanto in questo modo e mai, in nessun caso, diversamente! Basta però
che voi rivolgiate uno sguardo alla natura esteriore delle cose, e
potrete constatare molto presto e con la più grande facilità che qui il
procedimento è identico.
12. Togliete ad esempio l'ovaia ad una gallina, e osservate minuziosamente
gli ovuli che vi sono attaccati, e voi scorgerete che alcuni di questi sono
piccolissimi come minuscoli piselli, altri come piccoli acini d'uva, ed
altri ancora come piccole mele. Nell'interno del leggero involucro non
si riscontrerà altro che la sostanza giallognola del tuorlo! Quanto
informe è ancora questo essere!
13. Ma tale sostanza centrale viene sempre di più nutrita, e forma
intorno a sé l'albume; dopo un certo periodo di nutrizione, la parte
più grossolana dell'albume viene separata dall’albume stesso, però
non si allontana dall'uovo, ma gli si dispone invece intorno sotto forma
di guscio molto solido, il quale servirà a proteggerlo contro lo schiacciamento
al momento della deposizione. Osservate ora quanto sia già differente
un uovo appena deposto da quando era nel corpo materno.
14. Ma ecco che ora la gallina si accovaccia sopra l'uovo e lo riscalda
per un certo tempo. Quali trasformazioni allora avvengono nell'uovo!
Nel tuorlo tutto incomincia a muoversi e a ordinarsi; i pensieri più
consistenti (lingue di fuoco) si ritrovano e si congiungono, ed attraggono
a sé gli affini a loro che sono più vicini. Questi a loro volta si congiungono
in parte con i primi e ancora più tra di loro, però anch'essi attraggono i
pensieri esteriori più vicini ed affini, cioè i più leggeri.
In breve tempo voi potrete già scoprire il cuore, la testa, gli occhi,
le interiora, i piedi, le ali e le piumicine; quando l'essere è una volta
progredito fino a questo punto, allora le parti già sistemate attraggono
sempre di più a sé gli elementi omogenei della sostanza a disposizione,
e si sviluppano sempre più a vista d'occhio.
15. Ma mentre la forma e l'organismo si sono già quasi pienamente sviluppati,
allora anche l'originario pensiero principale che è al centro è stato sempre più
rafforzato, sostentato e saziato durante questa continua attività. Esso allora, con la sovrabbondanza della sua vita, incomincia ad invadere l'organismo,
ne afferra per così dire le redini, e l'essere diventa vivente in modo
visibile; e solo dopo perviene ad uno stato di completa formazione.
16. Raggiunto questo stato di formazione completa, allora il pensiero
vitale - che propriamente costituisce l'anima e che si è diffuso ormai
nell'intero organismo - si accorge ben presto che si trova ancora rinchiuso
in un carcere. Esso allora inizia a reagire con maggior forza, fora la
parete ed esce nel gran mondo tutto affranto e pieno di timore, perché
non si sente ancora sufficientemente rinvigorito.
Qui ha inizio il periodo di nutrizione dal mondo esteriore, e grazie a ciò
anche quello dell'ulteriore crescita; in questo modo il processo di sviluppo
si svolge finché l'essere non abbia la percezione sicura di trovarsi in uno
stato di equilibrio con la natura del mondo esteriore.
17. A questo punto noi ci troviamo ormai dinanzi ad una gallina sviluppata
e feconda, la quale è a sua volta idonea ad accogliere in sé le parti
specifiche animiche atte a nutrirla, in parte dall'aria, in parte dall'acqua
e per la maggior parte dal nutrimento organico già animato ad essa confacente;
il nutrimento spirituale serve per l'ulteriore sviluppo della
sua anima vitale, e quello più grossolano serve non soltanto per la
conservazione del proprio organismo, ma anche per la
neo-formazione dell'ovulo, dal quale, nell'ordine e secondo il processo
ora indicatovi, nasce poi nuovamente un pulcino maschio oppure femmina.
18. La diversità del sesso però dipende dalla maggiore o minore densità,
consistenza e forza originarie del pensiero animico fondamentale
vivente. Se questo già in origine è così pienamente consistente da essere
già in se stesso un'idea, allora il suo sviluppo coinciderà con la
formazione di un essere maschile, mentre, se il nucleo primitivo del
pensiero fondamentale di vita si trova sul secondo
gradino più leggero, allora si svilupperà un essere femminile».


continua

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